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 nuovo CCNL coop sociali

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zakunin
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MessaggioTitolo: nuovo CCNL coop sociali   nuovo CCNL coop sociali Icon_minipostedMar Gen 29, 2008 1:54 pm

Le basi sindacali per le trattative per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro:

http://www.filocontinuo.org/legislazione/leggi/coop/ccnl_2007-cgil-cisl-uil.html

http://www.filocontinuo.org/legislazione/leggi/coop/ccnl_2007-fisascat.html


Ultima modifica di zakunin il Ven Ago 01, 2008 2:16 pm - modificato 1 volta.
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zakunin
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MessaggioTitolo: Re: nuovo CCNL coop sociali   nuovo CCNL coop sociali Icon_minipostedGio Lug 31, 2008 3:03 pm

Citazione :
RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DELLE COOPERATIVE SOCIALI

LA RICCHEZZA DEL TERZO SETTORE E’ LA MISERIA DEI LAVORATORI

130 euro lordi al 2009 per un contratto già scaduto da 31 mesi

Insultati i lavoratori riqualificati OSS



Firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali, in contratto che interessa circa 200 mila operatori, in maggioranza impiegati presso servizi socio-sanitari in appalto o convenzione con enti locali e aziende sanitarie. Un contratto scaduto da 31 mesi (trentuno mesi, un record negativo difficile da battere).

Ecco cosa dovrebbe prevedere in sintesi l’accordo firmato da Legacoopsociali, Federsolidarietà-Confcooperative, Agci-Solidarietà e dai sindacati Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Fisascat Cisl (manca ancora il testo firmato ufficiale con le ultime modifiche come ad esempio per la data delle rate):



SALARIO: aumento mensile a regime di 130 euro (riferiti all′attuale quarto livello), in tre rate: 60 euro al luglio 2008, 40 euro gennaio 2009, 30 euro a dicembre 2009 (date da confermare); sparisce il biennio economico e si spalma tutto sui quattro anni (che con una inflazione al 3.8% annuo significa una perdita salariale ulteriore e netta nei prossimi anni).

ARRETRATI: nonostante i 31 mesi (più di due anni e mezzo) di ritardo sono previsti solo 200 euro di una tantum;

LIVELLI: si passa ad una classificazione del personale di 5 categorie/livelli verticali dalla A alla E, simile a quella presente negli altri contratti del settore ma la cosa più importante cioè gli scorrimenti orizzontali non saranno automatici (esempio: da B1 a B2, da C1 a C2 ecc);

OSS: per gli operatori socio-sanitari si arriva all’insulto, invece di aumentare di livello al quinto si prevede un livello intermedio tra assistente qualificato (ex quarto livello) e l’educatore senza titolo (ex quinto livello), ma con il riconoscimento di una differenza retributiva rispetto al livello di provenienza di ben 6 euro lordi al mese (avete letto bene: sei euro lordi al mese sono il riconoscimento concordato tra coop e sindacati per i lavoratori che hanno acquisito il titolo da OSS);

LAVORO DOMENICALE: dopo 13 anni di promesse finalmente il riconoscimento di una maggiorazione per il lavoro svolto di domenica (alcune coop lo riconoscevano già ma non era previsto dal contratto nazionale), una maggiorazione che in altri contratti varia dal 15% al 30% fino al 50% della paga oraria: cosa si prevede per i lavoratori delle coop sociali? Ovviamente il 15%!



I contenuti dell’accordo sono una conferma delle nostre posizioni riguardo gli accordi sindacali che legano gli aumenti salariali, non all’inflazione reale, ma su dati “inventati” a tavolino ma mai veri; la durata sfalsata del contratto è una anticipazione negativa della trattativa in atto a livello nazionale sulla riforma dei contratti nazionali di lavoro.

La miseria del nostro contratto è la traduzione infame di un regime di mercato che scarica sui lavoratori l’esigenza (di imprese e governi) di spostare sempre più ricchezza dal sociale al profitto, attaccando le condizioni, già drammatiche, di chi vive del proprio salario o stipendio: siamo di fronte all’impatto devastante di anni e anni di tagli alle spese sociali e sanitarie, tagli operati sia da governi di centrosinistra che di centrodestra e concertati con CGIL-CISL-UIL, e ovviamente a rimetterci (oltre ai cittadini-utenti) sono i lavoratori del settore a partire da quelli più ricattabili (dai precari, alle coop in appalto).



Mantenere al limite della sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza grazie ad un drammatico teatrino tra enti pubblici, sindacati collaborazionisti e cooperative (basti pensare al semplice fatto che CGIL-CISL-UIL hanno richiesto l’apertura della trattativa di rinnovo del contratto con 19 mesi di ritardo).



ROMPIAMO IL TEATRINO DEL MERCATO SOCIALE

ASSEMBLEA NAZIONALE A ROMA IL 19 SETTEMBRE

SCIOPERO GENERALE NAZIONALE IL 17 OTTOBRE

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MessaggioTitolo: Re: nuovo CCNL coop sociali   nuovo CCNL coop sociali Icon_minipostedVen Ago 01, 2008 2:05 pm

aggiornamento (chiedo scusa ma non ho tempo di arrangiare la formattazione. A fondo post, il file scaricabile):
Citazione :
RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DELLE COOPERATIVE SOCIALI

LA RICCHEZZA DEL TERZO SETTORE E’ LA MISERIA DEI LAVORATORI

130 euro lordi al 2010 per un contratto già scaduto da 31 mesi
Insultati i lavoratori riqualificati OSS

Firmato l’accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali, un contratto che interessa circa 200 mila operatori, in maggioranza impiegati presso servizi socio-sanitari in appalto o convenzione con enti locali e aziende sanitarie. Un contratto scaduto da 31 mesi (trentuno mesi, un record negativo difficile da battere). Ecco cosa prevede in sintesi l’accordo firmato da Legacoopsociali, Confcooperative, Agci e da Cgil-Cisl-Uil:

SALARIO: aumento mensile a regime di 130 euro lordi (riferiti all′attuale quarto livello per 38 ore), in tre rate:

1 gennaio 2008
1 gennaio 2009
1 dicembre 2009
60.00
40.00
30.00

Attenzione: togliendo l’indennità di vacanza contrattuale IVC (che sparisce con il rinnovo del CCNL) l’aumento di 60.00 euro diventa effettivamente di 48.55 euro lorde (60.00 – 11.45) sempre riferiti al 4 livello e per un contratto a tempo pieno di 38 ore: per i part-time e per gli altri livelli si devono fare le proporzioni di questa miseria.

Sparisce di nuovo il biennio economico
e si rispalmano gli aumenti praticamente fino al 2010

Per evitare illusioni ottiche sulle 130 euro di aumento, sbandierati da CGIL-CISL-UIL come una “giusta risposta al problema salariale dei lavoratori del settore”, facciamo un esempio pratico calcolato questa volta sul 6° livello, che era stato preso come riferimento nella piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL:

Nella piattaforma sindacale si richiedevano 170 euro a coprire solo fino al 2007, mentre si è firmato per un aumento che parte da gennaio 2008 di 67.74 euro (differenza 102.26 euro in meno) e arriva a dicembre 2009 con un aumento di 145.41 (differenza di 24.56 euro in meno)

In quattro anni non si ottiene quello che era stato richiesto solo per coprire i primi due anni (2006-2007), e i sindacati CGIL-CISL-UIL non avevano “chiesto il doppio per ottenere la metà” ma avevano chiesto l’adeguamento salariale secondo i criteri previsti dagli accordi interconfederali sui rinnovi dei CCNL, e lo ribadiamo che per noi già la richiesta di 170 euro era già al di sotto dell’inflazione reale.

Oggi l’inflazione rilevata dall’ISTAT è al 3.8% (e già questa è una percentuale, anche se ufficiale, molto lontana dalla reale inflazione del potere di acquisto dei salari) mentre il contratto nazionale è stato firmato dichiarando una inflazione di riferimento del 2.8% per il 2008 e del 3.3% per il 2009.

Quindi questi aumenti con una inflazione al 3.8% annuo significano una perdita salariale ulteriore e netta passata e futura piuttosto che un reale aumento delle attuali retribuzioni.

ARRETRATI: nonostante i 31 mesi (più di due anni e mezzo) di ritardo sono previsti solo 200 euro lordi nella busta paga relativa al mese di agosto a copertura del periodo 2006/2007, ma al lordo dell’IVC (quindi diventano circa 100 euro lordi) e proporzionato pure all’effettiva presenza; per gli arretrati del periodo gennaio 2008 – luglio 2008 ci saranno due rate con le retribuzioni del mese di settembre e del mese di ottobre 2008.

MENTRE PER I DIRIGENTI COOP LE COSE NON STANNO COSI’
Il giorno prima, cooperative e sindacati CGIL-CISL-UIL hanno firmato il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti delle cooperative: l’aumento è di 650 euro e per gli arretrati hanno concordato una una tantum di 1300 euro, un esempio davvero illuminante dello spirito cooperativistico, ma si sa che i manager hanno molti pensieri mentre i semplici lavoratori (oltre che a tirare avanti la carretta dei servizi) si devono solo preoccupare di arrivare a fine mese.

LIVELLI: si passa ad una classificazione del personale di 6 categorie/livelli “verticali” dalla A alla F, simile a quella presente negli altri contratti del settore ma la cosa più importante di questo tipo di classificazione, cioè gli scorrimenti orizzontali, non saranno automatici, quindi una operazione di facciata ma senza sostanza (e con questo le coop portano a casa il loro più importante risultato oltre al contenimento dei salari);

OSS: per gli operatori socio-sanitari si arriva all’insulto, si prevede un livello intermedio tra il 4° livello e il 5° livello, ma con il riconoscimento di una differenza retributiva a regime rispetto al livello di provenienza (4°) di ben 38 euro lordi al mese (proprio così: 38 euro lordi al mese sono il riconoscimento concordato tra coop e sindacati per i lavoratori che hanno acquisito il titolo da OSS), nella sanità privata un OSS prende oggi 280.00 euro in più al mese. Non solo: il riconoscimento del nuovo livello non è per tutti gli OSS ma solo per quelli che operano in servizi e strutture sociosanitarie, agli altri no.


ESEMPI DELLA RICLASSIFICAZIONE

ASSISTENTE DI BASE NON QUALIFICATO: dal 3° livello diventa B1
ASSISTENTE DI BASE QUALIFICATO: dal 4° livello diventa C1
OPERATORE SOCIO SANITARIO (con la clausola di servizio): dal 4° livello diventa C2
EDUCATORE NON PROFESSIONALE: da 5° livello diventa D1
EDUCATORE PROFESSIONALE: da 6° livello diventa D2


LE TABELLE DELLE RETRIBUZIONI CONTRATTUALI

Minimi contrattuali conglobati dal 1/1/2008

LIVELLI
IMPORTO
1
1060,95
2
1070,75
3
1120,63
4
1205,21
5
1277,95
6
1348,07
7
1435,09
8
1548,96
9
1710,78
10
1953,78


Minimi contrattuali conglobati dal 1/1/2009

categorie
Posizioni economiche

1
2
3
A
1096,16
1106,28

B
1157,82


C
1245,21
1282,51
1320,37
D
1320,37
1392,81
1482,72
E
1482,72
1600,37

F
1767,56
2018,62


Minimi contrattuali conglobati dal 1/12/2009

Categorie
Posizioni Economiche

1
2
3
A
1122,57
1132,94

B
1185,72


C
1275,21
1313,4
1352,18
D
1352,18
1426,37
1518,45
E
1518,45
1638,93

F
1810,14
2067,25


LAVORO DOMENICALE: dopo 13 anni di promesse finalmente il riconoscimento di una maggiorazione per il lavoro svolto di domenica (alcune coop lo riconoscevano già ma non era previsto dal contratto nazionale), una maggiorazione che in altri contratti varia dal 15% al 30% fino al 50% della paga oraria: cosa si prevede per i lavoratori delle coop sociali? Ovviamente il 15% e solo da dicembre 2009.

Basta con gli accordi sindacali che legano gli aumenti salariali, non all’inflazione reale, ma su dati “inventati”: la durata sfalsata del contratto è una anticipazione negativa della trattativa in atto a livello nazionale sulla riforma dei contratti nazionali di lavoro.

La miseria del nostro contratto nasce da un infame regime di mercato: siamo di fronte all’impatto devastante di anni di tagli alle spese sociali e sanitarie, fatti da governi di centrosinistra e di centrodestra con CGIL-CISL-UIL, e ovviamente a rimetterci sono i lavoratori del settore a partire da quelli più ricattabili (dai precari, alle coop in appalto).

Mantenere al limite della sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza grazie ad un drammatico teatrino tra governi, enti pubblici, sindacati collaborazionisti e cooperative (basti pensare al semplice fatto che CGIL-CISL-UIL hanno richiesto l’apertura della trattativa di rinnovo del contratto con 19 mesi di ritardo).

ROMPIAMO IL TEATRINO DEL MERCATO SOCIALE
ASSEMBLEA NAZIONALE
A ROMA IL 19 SETTEMBRE
SCIOPERO GENERALE NAZIONALE
IL 17 OTTOBRE

Alle lavoratrici e lavoratori
soci e dipendenti delle cooperative sociali e associazioni terzo settore

Lavorare in una cooperativa sociale o in una associazione socio-sanitaria-educativa-assistenziale (il cosidetto terzo settore) è ogni giorno sempre più difficile, pesante e faticoso, mentre si continua ad essere sottopagati, e sempre più flessibili e precari.

Le cooperative, pur continuando a richiamarsi ai principi del movimento cooperativo, propongono condizioni di lavoro che prevedono flessibilità assoluta, reperibilità selvaggia, salari bassi, pochi diritti e tante clausole ricattatorie.

Le A.S.L. ed i Comuni, con le loro “esigenze di bilancio”, con le gare di appalto, le convenzioni e gli accreditamenti hanno l’obiettivo di ridurre ulteriormente i costi del lavoro e di conseguenza il salario e i diritti dei lavoratori tramite l’intermediazione delle cooperative e associazioni che ottengono la gestione dei servizi pubblici.
Nessuno dei vari Governi, di centro destra o di centro sinistra, hanno dato risposte concrete alle lavoratrici ed ai lavoratori impiegati, in maniera precaria e ricattabile, nei tanti servizi gestiti in appalti e in convenzione nei servizi socio-sanitari, negando la realtà del lavoro e esaltando astrattamente il ruolo del no profit.

CGIL-CISL-UIL gettano fumo negli occhi con accordi bidone e trattative tartaruga sul rinnovo dei contratti che non potranno mai cambiare la situazione di estrema incertezza di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Occorre uno scatto di dignità ed un rifiuto organizzato e generalizzato
di questa situazione diventata da troppo tempo insostenibile

contro i contratti bidone per equiparazione dei trattamenti economici e normativi con i contratti di pubblico impiego

eliminazione dei contratti precari introdotti con il pacchetto Treu, la Legge 30/2003, e Legge 142/2001 sui soci lavoratori, clausole di salvaguardia per part-time e tempi determinati

sanatoria per i contributi pensionistici versati in maniera ridotta a causa dei regimi di salario medio convenzionale, riconoscimento pieno del lavoro usurante

riconoscimento del lavoro svolto in regime di appalto come titolo per l'assunzione riservata nella pubblica amministrazione, con reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori

riappropriazione del controllo sul “ruolo” e sulle “finalità sociali” del lavoro sociale (contro la dequalificazione dei servizi, l’aumento delle pratiche repressive e di controllo sull’utenza, ecc...)

Tutte le mobilitazioni e le iniziative di lotta che hanno caratterizzato quest’ultimo periodo, che hanno visto l’adesione di un elevatissimo numero di lavoratrici e di lavoratori delle cooperative ed associazioni, sono segni della crescita del consenso intorno alle nostre proposte e richieste.

TRASFORMIAMO QUESTO CONSENSO IN ORGANIZZAZIONE
PER SOSTENERE E DARE FORZA ALLE NOSTRE PROPOSTE!

Per questo chiediamo a tutti coloro che condividono il nostro progetto, che partecipano alle nostre iniziative, che condividono l’idea di un sindacato indipendente, conflittuale e non concertativo, che chiedono al sindacato di avere come unici punti di riferimento i diritti e la dignità dei lavoratori, di trasfomare questo consenso in organizzazione, attraverso la costruzione del sindacato di base nei luoghi di lavoro e nei territori.

http://zakunin.fileave.com/volantonesulrinnovoccnlcoopsociali2008.doc
voglio anche farvi notare come la parte normativa del CCNL non sia stata per nulla presa in considerazione (eccezion fatta per la ridicola sistemazione dei livelli).


Ultima modifica di zakunin il Ven Apr 03, 2009 6:44 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: nuovo CCNL coop sociali   nuovo CCNL coop sociali Icon_minipostedSab Ago 09, 2008 12:19 am

Citazione :
CCNL coop sociali: le critiche di RdB



31 Luglio 2008


L'aumento concesso è inferiore
all'inflazione e i dirigenti si sono riservati tutto un altro
trattamento: ecco le accuse di Luigi Marinelli






La
ricchezza del Terzo settore è la miseria dei suoi lavoratori. Così
RdB-rappresentanze sindacali di base critica l’accordo concluso ieri
sul CCNL delle cooperative sociali.
«Mantenere al limite della
sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è
una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza
grazie a un drammatico teatrino tra enti pubblici, sindacati
collaborazionisti e cooperative», dice un comunicato. Per rompere
quello che definisce il “teatrino del mercato sociale”, RdB convoca una
assemblea nazionale a Roma per il 19 settmbre e uno sciopero nazionale
per il 17 ottobre.
Ecco le critiche mosse al contratto firmato ieri.

Meno dell’inflazione
«Per
evitare illusioni ottiche sulle 130 euro di aumento, sbandierati da
CGIL-CISL-UIL come una “giusta risposta al problema salariale dei
lavoratori del settore”, facciamo un esempio pratico, calcolato questa
volta sul 6° livello, che era stato preso come riferimento nella
piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL: nella piattaforma sindacale si
richiedevano 170 euro a coprire solo fino al 2007, mentre si è firmato
per un aumento che parte da gennaio 2008 di 67.74 euro (differenza
102.26 euro in meno) e arriva a dicembre 2009 con un aumento di 145.41
(differenza di 24.56 euro in meno). In quattro anni non si ottiene
quello che era stato richiesto solo per coprire i primi due anni
(2006-2007), e i sindacati CGIL-CISL-UIL non avevano “chiesto il doppio
per ottenere la metà” ma avevano chiesto l’adeguamento salariale
secondo i criteri previsti dagli accordi interconfederali sui rinnovi
dei CCNL, e lo ribadiamo che per noi già la richiesta di 170 euro era
già al di sotto dell’inflazione reale. Oggi l’inflazione rilevata
dall’ISTAT è al 3,8% (e già questa è una percentuale, anche se
ufficiale, molto lontana dalla reale inflazione del potere di acquisto
dei salari) mentre il contratto nazionale è stato firmato dichiarando
una inflazione di riferimento del 2,8% per il 2008 e del 3,3% per il
2009. Quindi questi aumenti con una inflazione al 3,8% annuo
significano una perdita salariale ulteriore e netta passata e futura
piuttosto che un reale aumento delle attuali retribuzioni», spiega Luigi Marinelli, portavoce Rdb/Cub.

Trattamento diverso per i dirigenti
«Il
giorno prima, cooperative e sindacati CGIL-CISL-UIL hanno firmato il
rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti delle cooperative:
l’aumento è di 650 euro e per gli arretrati hanno concordato una una
tantum di 1.300 euro, un esempio davvero illuminante dello spirito
cooperativistico. Mantenere al limite della sopravvivenza le
lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è una ignobile forma
di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza grazie ad un
drammatico teatrino tra governi, enti pubblici, sindacati
collaborazionisti e cooperative (basti pensare al semplice fatto che
CGIL-CISL-UIL hanno richiesto l’apertura della trattativa di rinnovo
del contratto con 19 mesi di ritardo)», conclude Marinelli.
http://beta.vita.it/news/view/84281/

vedi anche
RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DELLE COOPERATIVE SOCIALI



LA RICCHEZZA DEL TERZO SETTORE E’ LA MISERIA DEI LAVORATORI
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