Il 18 Marzo a Torino, Bresso ha presieduto il tavolo anticrisi intorno al quale si sono seduti la Regione, oltre alla stessa Bresso, il vicepresidente Paolo Peveraro e gli assessori Andrea Bairati, Angela Migliasso e Giovanna Pentenero.
Presenti il Comune di Torino, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Abi, Ance, Anci, Api, Camera di Commercio, Casa Piemonte, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confcommercio, Cia, Confcooperative, Confindustria, Forum del Terzo Settore, Lega delle Cooperative, Unioncamere.
Perché questa abbondante riunione?
Bè 100.000 posti di lavoro persi da settembre a febbraio, non sono proprio bruscolini che passano inosservati...
Il 18 marzo la Bresso era in attesa che si chiusesse l'accordo con il governo sugli ammortizzatori sociali e nell'attesa, in quella riunione, mette sul piatto l'attivazione di corsi di formazione con un incentivo di 1000 euro a partecipante, per circa 4mila lavoratori che hanno perso il posto.
La Formazione è salva! (i 96.000 lavoratori che avanzano, ovviamente no e per come la penso io, neanche i 4000 fortunati).
E la Cooperazione Sociale, a che punto sta della crisi?
Scappano solo poche notizie mediatiche, dall'Umbria, dalle Marche, dalla Calabria in modo particolare.
In Piemonte c'è preoccupazione, le centrali Cooperative ed i sindacati insieme dicono
"Lo scenario che abbiamo di fronte è molto preoccupante i tagli che la legge Finanziaria 2009 attiverà sono concentrati anche su sanità, servizi sociali e non autosufficienza.
Queste scelte mirano la stabilità dello stato sociale, le famiglie subiranno maggiori contrazioni, gli Enti locali soffriranno di più e la cooperazione ed i servizi sociali subiranno, così, ulteriori contraccolpi.
La stretta bancaria, l'aumento dei costi, in media dell'11%, avvenuta dopo la firma, nel luglio 2008, del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali, il ritardo dei pagamenti da parte degli Enti locali, con tempi d'attesa che si attestano nei casi più gravi sui due anni con medie superiori ai sei mesi rispetto ai trenta giorni previsti dalla direttiva comunitaria 35 del 2000 e che hanno spinto il Tavolo nazionale interassociativo imprese di servizi a presentare un esposto alla Commissione europea, aumentano il rischio collasso per questo settore".
La Bresso anticipa gli 800 milioni di euro di debiti accumulati dalle Asl con i propri fornitori (tra cui ci sono le cooperative sociali), a Cuneo fanno un' assemblea aperta su crisi economica e cooperazione, a Torino si stanno giocando le carte per portare a casa la garanzia dell'adeguamento delle tariffe al nuovo contratto (rinnovato dopo 3 anni di ritardo ed uno sciopero...), da parte degli enti pubblici che appaltano alle coop sociali ed il diritto alla cassa.
Le condizioni in cui andremo a lavorare, non sono sicuramente tra i loro pensieri
Ma mi piace illudermi che stiano pensando anche a noi.
Intanto scopro che l'Anffas ha rinnovato il suo contratto nazionale e che forse questo avrà il primato del primo esempio nazionale di deroghe alle tutele del CCNL
L'Anffas, non è propriamente una coop sociale, ma non so perchè, smetto di sognare subito.
23/03/09 Mujeres Libres
Ps: ricordo il "dato", il 71,2% delle risorse umane della cooperative sociali è costituito da donne
Per leggere meglio il post
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