Dal 12 al 14 marzo si terrà a Trieste la V Conferenza governativa sulle droghe.
Con un appello lanciato sul sito di Fuoriluogo, al quale hanno aderito centinaia di persone, è stata convocata per sabato 17 gennaio a Firenze un’assemblea come primo momento di confronto fra soggetti diversi rispetto a questo appuntamento.
L’assemblea di Firenze è servita a comprendere l’urgente necessità di costruire un momento altro e alternativo, a Trieste, al di fuori della Conferenza con l’obiettivo di superare le censure e gli argomenti preconfezionati dell’incontro organizzato dal Governo.
Rimangono valide le nostre valutazioni sulla Conferenza di Giovanardi, però sappiamo adesso, dopo aver a lungo discusso, che niente e nessuno può fare di questo momento di celebrazione del controllo sociale fondato sullo scanner al cervello, sulle pene e sul carcere speciale per i consumatori, uno spazio pubblico realmente partecipativo.
Sentiamo il bisogno, come cittadini, operatori, consumatori, associazioni, e scienziati di costruire insieme uno spazio altro da questo. Le politiche di Giovanardi oggi, che sono le politiche proibizioniste di sempre in Italia, sono la vera fonte di danni, e i dati riguardanti le condanne, le carcerazioni e l’aumento della diffusione delle sostanze negli ultimi due anni lo confermano ampiamente.
Prevediamo che questa Conferenza sarà la celebrazione della svolta punitiva del 2006, che ha prodotto finora solo carcere, abbandono e consumo dannoso ed inconsapevole.
Crediamo che il Governo cercherà a Trieste il consenso degli operatori e di una parte della comunità scientifica per inasprire ancora le punizioni, per affermare il tabù dell’uso di droghe, per rilanciare il controllo sociale dei drug test ed affossare le politiche di accoglienza e di riduzione del danno.
Noi siamo altro da tutto questo.
Vogliamo costruire, con altri e diversi, politiche sulle droghe capaci di parlare di libertà e di diritti, rifiutando i paradigmi del carcere, del controllo sociale e della normalizzazione a tutti i costi.
Vogliamo promuovere un confronto con le esperienze internazionali sui nuovi servizi e sugli interventi senza pregiudiziali ideologiche.
Vogliamo dare ascolto e spazio ai cittadini consumatori di sostanze perché siano portatori di diritti e voce sulle proprie vite.
Vogliamo avviare una seria valutazione delle politiche pubbliche, mettendo come primo punto all’ordine del giorno la valutazione della legge 49/2006 e in particolare i suoi effetti sulla carcerazione e sui suoi esiti infausti.
L’assemblea di Firenze è stata un momento importante, un passaggio fondamentale nella costruzione di tutto questo. Per questo sentiamo il bisogno di rilanciare, da Trieste, la proposta di una ricerca dal basso sui servizi e sugli interventi, capace di coniugare la libertà e la cura, per allargare questo dibattito alla società oltre che agli esperti, per il bene comune.
Sentiamo il bisogno di costruire in quei giorni a Trieste uno spazio pubblico libero dai tabù, accogliente, davvero aperto alla partecipazione di tutti.
A tutti e a tutte coloro che sentono come noi questo bisogno proponiamo di costruire insieme questo spazio pubblico per rimettere in moto non solo l’iniziativa sulle droghe, ma le buone pratiche contro il controllo sociale e la normalizzazione moralizzatrice.
L’appuntamento è a Trieste sabato 31 gennaio dalle 10.30 alle 15.30 circa al Knulp via Madonna del Mare 7
per adesioni: reteoperatorifvg@yahoo.it
primi firmatari: Alessandro Metz cooperatore, Alfredo Racovelli operatore, Luciano Capaldo operatore, Casa delle Culture Trieste, Gianni Cavallini medico, Pino Di Pino operatore, Gianugo Fabris operatore, Vanessa Padoan operatrice, Jenni Fabrizio operatrice, Centro Bassa Soglia Monfalcone.