[trieste]casa delle culture sotto sgombero

http://www.casadelleculture.org/home/index.php?option=com_content&task=view&id=58&Itemid=1

Citazione :

Guai a chi ci tocca!
Da oggi la Casa delle Culture sotto sgombero
Presidio permanente in difesa degli spazi sociali

L’ordine per lo sgombero dello spazio finora assegnato all’autogestione della Casa delle Culture di Trieste è stato ufficialmente communicato dal Comune il giorno 27 marzo. Oggi, il comune si è presentato richiedendo l’immediata consegna dello stabile.
Tuttavia l’assemblea delle reti sociali e dei cittadini triestini convocata ieri stesso, a cui hanno partecipato più di 100 persone, aveva già deciso che non si possono cancellare più di sette anni di autogestione e dunque di non consegnare le chiavi.
Questa decisione è stata quindi communicata stamane ai rappresentanti del Comune.
Immediatamente dopo, il presidio spontaneo si è spostato versola sede dell’Ater, proprietario della locazione, occupandone successivamente gli uffici.
Visto il fallimento di una prima trattativa con la presidente, l’assemblea ha occupato la sala del consiglio dell’ente.
Nonostante ciò l’Ater non è stato disponibile a raggiungere un accordo, richiedendo del tempo per esaminare il caso.
Dopo una conferenza stampa l’assemblea ha deciso di ritornare alla CDC occupata per discutere i prossimi passi.

Citazione :

Niente per noi, tutto per tutti!

Solidarietà alla Casa delle Culture

La notizia del tentativo di chiudere la Casa della Culture da parte
del Comune di Trieste e dell´Ater non è certamente una sorpresa.
Sappiamo bene che qualsiasi esperienza, qualsiasi spazio che non
rientri perfettamente negli angusti schemi istituzionali dà fastidio.
In questo senso, la comunanza di intenti fra l´amministrazione comunale
di centro-destra e la dirigenza dell´Ater legata al centro-sinistra è
emblematica.

Negli anni, ci siamo incontrati molte volte con i
militanti di Casa delle Culture. Abbiamo collaborato, spesso ci siamo
scontrati anche aspramente, altre volte ci siamo semplicemente
ignorati. Diverse storie, diversi percorsi, diverse prassi.

Ma pur
ribadendo queste forti divergenze, non prendere posizione
significherebbe contribuire a far passare sotto silenzio l'azione di
chi vuole una città pacificata e "ordinata", priva di spazi sociali,
culturali e politici che, fra mille limiti e contraddizioni, promuovono
socialità e conflitto.
Proprio sul terreno dei conflitti sociali e
della militanza politica e conseguentemente alla nostra prassi, ci
risulta ben chiaro quale sia il terreno su cui prendere posizione.

Alcuni compagni e compagne del Gruppo Anarchico Germinal